Home predators, operazione dei Carabinieri contro i furti in abitazione | Indagate a piede libero tre persone ed eseguite tre misure cautelari

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Dal mese di ottobre fino al maggio uu.ss., in alcuni centri della Val Tanaro, della Valle Mongia, del basso cebano ed a Mondovì, sono stati perpetrati una serie di furti in abitazione.

 

In Lisio (CN) lo scorso 20 dicembre uno di questi furti diventava una rapina in danno degli occupanti dell’abitazione. In quel frangente padre e figlio, contitolari di un molino attiguo alla loro casa, attirati dai rumori sentiti provenire dal piano terreno sorprendevano i malfattori che avevano verso i due una violenta reazione, benché il figlio fosse immobilizzato sulla sedia a rotelle per un incidente occorsogli sul lavoro ed il padre fosse convalescente da un incidente stradale. Nonostante la strenua resistenza opposta dalle vittime, che riportavano lesioni per parecchi giorni di prognosi, i malfattori si impossessano di tremila euro in contanti e di un furgone della loro ditta. Il mezzo veniva poi ritrovato lungo la S.S. 28 in Val Tanaro di lì a qualche ora nel corso della battuta di ricerca organizzata da questa Compagnia. In seguito al clamore che ne seguì all’evento, i responsabili dei fatti ripararono per qualche tempo da connazionali nel centro Italia.

 

Il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Mondovì dava inizio, sotto la direzione del Dott. Massimiliano Bolla ed il coordinamento della Dott.ssa Francesca NANNI, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Cuneo, ad un’attività investigativa che ha portato all’operazione conclusasi nei giorni scorsi.

 

Le indagini condotte permettevano di acquisire concreti riscontri in ordine ad un sodalizio eterogeneo di cittadini albanesi, sei, che si era organizzato – per competenze manuali e di conoscenza della località da aggredire – per commettere una serie di furti in abitazione, particolarmente spregiudicato poiché i reati venivano commessi a prescindere dalla presenza in casa delle vittime e con estrema determinazione, anche in ragione della giovane età dei componenti del gruppo.  

 

Residenti in Bagnasco e Garessio, avevano in conseguenza di ciò una precipua conoscenza di tutte le località oggetto delle loro scorribande. Per muoversi nel corso di queste ultime il metodo era quello di rubare un auto appositamente da usare per gli spostamenti finalizzati alla commissione dei furti, per poi abbandonarla in località isolate oppure molto affollate, nelle quali giungevano e/o si allontanavano a bordo di un mezzo di proprietà di un componente del sodalizio, sempre diverso per non attirare l’attenzione.

 

Il modus operandi era quello di, individuata una zona, “passarla a tappeto” scegliendo fra gli obbiettivi più vulnerabili quello da colpire, approfittando ad esempio delle distrazioni delle persone che – soprattutto in località isolate e notoriamente tranquille come possono essere alcuni paesi di questa provincia – in più di un’occasione non si assicurano della perfetta chiusura degli infissi delle proprie abitazioni.  

 

Con l’impiego di una quarantina di uomini, è stata eseguita la fase finale dell’attività investigativa nel cui contesto sono state applicate tre misure cautelari, una in carcere e due ai domiciliari, indagate a piede libero altre tre persone ed eseguite sei perquisizioni domiciliari.

 

L’intera attività, convenzionalmente denominata “Home Predators” ha permesso di attribuire allo gruppo attenzionato la responsabilità di dieci furti nella Provincia di Cuneo (Mondovì, Mombasiglio, Lesegno, Ormea, Garessio, Bagnasco; Nucetto), nonché della rapina commessa a Lisio (CN) il 20.12.2014.
Sono in corso ulteriori verifiche per appurare l’eventuale responsabilità degli indagati in un’altra ventina di fatti reato similari per modus operandi e commessi nello stesso contesto territoriale.