Daniele Viotti, parlamentare europeo del Pd, commenta il risultato del voto | “Urgono nuove riforme e volti nuovi”.

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Daniele Viotti, parlamentare europeo del Pd, commenta così il voto nelle varie regioni: “Se pensiamo di iniziare l’analisi del voto partendo dal 5 a 2 o parlando di quelli di sinistra che gioiscono per la vittoria della destra, siamo partiti con il piede sbagliato. Intanto quel 5 a 2 comprende la vittoria in tre Regioni dov’era quasi scontato vincere (e in una di questa, l’Umbria, abbiamo anche faticato, mentre in Campania abbiamo un Presidente “impresentabile” che potrebbe essere sospeso tra qualche ora).

Non conta solo vincere: conta la qualità della vittoria. E della sconfitta. E in Veneto, per esempio, abbiamo perso malissimo, così come in Liguria. E in Umbria abbiamo vinto malino, come in Campania.

 

Il Pd è tornato nei confini bersaniani. Forse addirittura meno. E questi numeri sono pericolosissimi soprattutto in previsione di elezioni nazionali e per le scelte difficili che ci attendono in Europa. Un’Europa che vede già avanzare le peggiori pulsioni nazionaliste.
E così, come dichiarato nel documento firmato, prima delle elezioni, tra chi come me non ha seguito Pippo Civati, bisogna cominciare a costruire un Pd nuovo, con una nuova classe dirigente e con una nuova cultura politica.

In Piemonte abbiamo un presidente che è ancora condizionato dalle enormi responsabilità dei vertici del Pd sulla raccolta firme, in Liguria e in Campania c’è un partito che è fuori controllo, incapace di organizzarsi a livello locale e senza guida della segreteria nazionale.
Dobbiamo resettare tutti i livelli locali, svuotare le nostre segreterie regionali, i nostri circoli da chi per anni ha governato malissimo il partito e ci ha regalato questa situazione. Da quelli che, ad ogni tornata elettorale, si mettono un vestito nuovo mentre sono decenni che hanno legami, intrecci e interessi radicatissimi.

 

Urgono nuove riforme, innanzitutto per essere più incisivi in Europa. Riforme che incidano decisamente sull’economia e sull’occupazione, che diano ai cittadini uguaglianza di diritti e di opportunità.
Il Governo non è in pericolo, ma deve «cambiare verso», deve assumersi le proprie responsabilità ed essere completamente riformato. Siamo pronti per lavorare per il nostro Pd. A sinistra”.