Caos province: Cgil Cisl Uil sul piede di guerra | Nuovo tavolo in Regione per affrontare l’emergenza

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Il nuovo Ddl della Regione Piemonte presenta alcune luci ma ancora tante ombre. Decine di posti di lavoro sono a rischio e i servizi ai cittadini pesantemente compromessi. Al termine dell’incontro di questa mattina in Regione con il vicepresidente Reschigna, ci siamo impegnati a presentare entro 10 giorni tutte le osservazioni e le proposte di modifica al Ddl.

Abbiamo inoltre chiesto di definire con certezza quelle intese regionali e locali con province e comuni che permettano di non perdere neppure un posto di lavoro e di assicurare servizi e prestazioni su tutto il territorio piemontese, agendo su tutte le leve necessarie per evitare situazioni di dissesto e pre dissesto delle province”.

 

Questo il commento di Gianni Esposito, Daniela Volpato e Roberto Scassa, segretari regionali di Cgil Cisl Uil Funzione Pubblica al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina nella sede della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino.
Circa cinquecento dipendenti, provenienti da ogni angolo della regione, sono rimaste in presidio e sotto il sole per ore ad aspettare l’esito del vertice che si è concluso con la riconvocazione di un tavolo regionale entro due settimane.
     
L’iniziativa si è svolta nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici delle Province, in programma in tutta Italia, tra presidi, flash mob e assemblee contro il caotico processo di riordino istituzionale e dopo la manifestazione nazionale di sabato 11 aprile a Roma.

 

Cgil Cisl Uil denunciano che a rischio non sono solo i servizi e i posti di lavoro collegati alle funzioni non fondamentali, ma, fin dora, anche quelli delle funzioni fondamentali a seguito del taglio dei trasferimenti e del caos istituzionale che si è venuto a determinare, denunciato dalla Corte dei Conti e dalla stessa Conferenza delle Regioni. Nessuna certezza neppure sull’utilizzo di alcuni strumenti di supporto quali i pensionamenti con le regole pre Fornero e soprattutto sulla mobilità presso altre pubbliche amministrazioni.

 

Per queste ragioni, la mobilitazione di oggi prosegue anche domenica 31 maggio alla partenza della tappa del giro d’Italia a Torino per “affermare con forza che la politica regionale deve adottare impegni vincolanti che mirino alla difesa dei servizi offerti ai cittadini alla garanzia del lavoro e del reddito per i lavoratori”, concludono.