Bra-Sancolombano 1-0, Gardano: “Guai a chi non si impegna in questo finale!”; Tassi: “Il gol finale, sintomo della nostra debolezza” | Il tecnico del Bra commenta così le recenti parole di Becchio: “Io non sono ipocrita: gufo contro tutti!”

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Un gol al 93’ di Osella per non spegnere definitivamente il lume della speranza-playoff. Il Bra fatica contro un Sancolombano compatto ma alla fine fa il suo dovere, tornando al successo dopo due ko consecutivi e rilanciandosi al sesto posto in classifica, con sei punti da recuperare sulla Caronnese, nuova quinta in classifica.

 

Soddisfatto mister Massimo Gardano, che lancia subito una stoccata al suo gruppo: “La vittoria di oggi è una vittoria importante, ma è quello che si dovrebbe fare sempre: io non amo chi non ha professionalità o chi pensa di poter rivolgere già i propri pensieri alle vacanze estive solo perché i risultati stagionali sono stati conseguiti. Finchè sarò io alla guida del Bra, vige un ordine: “Si deve giocare fino all’ultimo minuto!”, perché siamo pagati per farlo ed è giusto che lo facciamo, per onorare la fortuna di essere all’interno di una squadra e perché questa società dimostra sempre di volere il massimo da noi, presentandosi sempre al gran completo per le nostre partite casalinghe. Chi non ha intenzione di giocare con questa serietà, sacrificandosi fino al 10 maggio o oltre, abbia l’onestà di farsi da parte”.

 

Poi, un commento semplice e chiaro sulla partita: “Diouf ha fatto due o tre belle parate, ma noi ci siamo resi pericolosi in almeno sette occasioni nell’area del Sancolombano, per cui penso che il successo di oggi sia meritato. Lo spirito del Sancolombano è ciò che piace a me: giocare con umiltà, sempre, come fatto dai lombardi sia all’andata che al ritorno. Se siamo di nuovo in corsa per un posto playoff? Gli obiettivi sono sempre qualcosa di relativo: senza il lavoro fatto nel corso della stagione da questo gruppo e da tutto lo staff probabilmente a questo punto saremmo al livello dell’Argentina, in ben altra posizione di classifica. Se siamo qui a sognare qualcosa di grande è merito del sacrificio di tutti, ma non dimentichiamo chi eravamo fino a qualche mese fa”.

 

Una conclusiva, chiara e come sempre istrionica battuta sulle parole del dirigente del Cuneo Oscar Becchio, che al termine della sfida di domenica scorsa aveva lanciato alcune “frecciatine” al Bra e alla sua voglia di vincere sempre in relazione alle prestazioni dei cugini cuneesi: “Ma di cosa stiamo parlando? Sarò io che non capisco ciò a cui si fa riferimento, ma trovo assolutamente fastidiose queste pantomime e queste ridde di parole: io “gufo” contro tutti, e lo ammetto perché non sono ipocrita. Delle venti squadre presenti nel girone, mi interessa solo del successo del Bra e, poi, ovviamente, da sportivo spero che gli tutti gli altri, senza esclusione, perdano o non vincano, perché solo così si può arrivare più in alto di tutti. Il resto sono inutili ipocrisie”.

 

Felice il man of the match Alberto Osella, che gioisce per la vittoria in extremis, decisa da una sua rete da subentrato: “Ognuno di noi quanto entra in campo vuole dare il meglio di sé, perché sa che ciò che conta è la vittoria della squadra. Oggi abbiamo fatto fatica ma, anche con un pizzico di fortuna, siamo riusciti a portare a casa un successo importante, contro un avversario obiettivamente meno forte di noi. I playoff? Fino a qualche tempo fa erano il nostro obiettivo; oggi, dopo due partite non giocate benissimo, sono più lontani, ma noi non abbiamo intenzione di mollare, anche perché, come giustamente ricordato dal mister in sala stampa, è nostro dovere giocare al massimo fino all’ultimo secondo”.

 

Dispiaciuto il tecnico dei lombardi Maurizio Tassi, che non se la prende con il destino ma valuta il gol subito nel finale come sintomo della mancanza di un “qualcosa” da parte dei suoi: “Quando una squadra prende gol all’ultimo minuto come ci è già accaduto più volte, oppure si presenta alle partite decisive andando subito in svantaggio, non si può trattare di un caso: è sintomo di una debolezza che non hanno le grandi squadre e che consiste nell’incapacità di saper leggere la partita e la sua gestione. Qualitativamente, inutile negarlo, il Bra è più forte di noi e, anche se noi ci siamo letteralmente “divorati” tre nitide palle gol, è altrettanto vero che il nostro uomo migliore è stato probabilmente il giovane Leoni, decisivo con le sue parate in almeno quattro circostanze. Certo, il pari sarebbe stato il risultato più giusto, ma in queste categorie a decidere è spesso la giocata ed il Bra è stato bravo a trovarla senza rubare nulla dal punto di vista del merito sportivo”.

 

Poi, un’amara considerazione finale: “Un tempo il Sancolombano aveva giocatori che sputavano il sangue per la maglia rossoblù: oggi abbiamo un gruppo composto da molti giovani del vivaio che non hanno ancora capito perfettamente la categoria. Noi li stiamo aspettando, ma la stagione sta terminando e non c’è più tempo! Detto questo, recitiamo “mea culpa” e rimbocchiamoci le maniche, perché ci sarà da sudare in questo finale”.

 

Carlo Cerutti