Eccellenza: Apre Perrone, chiude Bianco! Saluzzo-Olmo 1-1|Granata avanti, poi il pari del neoentrato e nel finale Perrone divora il bis

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E vissero tutti felici e contenti. O forse no? Saluzzo ed Olmo impattano sull’1-1 nel derby del “Damiano”, valido per la trentunesima giornata di Eccellenza e di fatto decisivo in chiave salvezza, ma escono con l’amaro in bocca per ragioni diverse, a seguito di un pari che, pur facendo ben sperare, non può dare la matematica certezza della salvezza a nessuna delle due compagini.

 

La partita degli ex
Un filo conduttore che lega le due squadre è certamente rappresentato dagli ex, tanti, sia da una parte che dall’altra. Su tutti, spiccano alcuni nomi pesanti come Peano, scelto tra i pali dei granata, preferito al giovane ed inesperto Ghiglione e Gozzo, centrale con Sacco nella mediana a quattro di Rignanese. E nell’Olmo? Mister Calandra non cala gli assi e lascia fuori i due grandi ex i casa olmense: Ballario, bomber navigato a cui viene preferita la stazza di Dalmasso, e Balsamo, alle prese con il recupero da un infortunio, lasciato inizialmente in panchina. Non c’è tempo per gli esperimenti, insomma, come testimoniano gli schieramenti iniziali: qui, conta solo avere carattere e temperamento per una partita che vale tantissimo. Parli di esperienza in una partita che vale “sei punti” (o forse qualcosa in più), come si è soliti dire, e subito il pensiero va a Daniel Caserio. Già, Caserio. L’uomo che, lo scorso anno, con un colpo di testa su palla inattiva all’88’ in quel di “Piccapietra” regalò ai suoi un sorpasso in extremis proprio sull’Olmo, evitando i playout poi vinti dagli uomini di Calandra. Ed è proprio lui, il capitano, ad accendere la prima scintilla saluzzese, spalancando a Perrone l’autostrada per il vantaggio: rinvio di Peano, spizzata aerea del trequartista ad eludere l’intervento di Pepino, scatto sul filo del fuorigioco di Perrone e gran destro morbido di prima intenzione, con la palla che scavalca Campana e termina in fondo al sacco. Sono passati 4’ e la partita prende subito una piega interessante.

 

E il gioco?
Il vantaggio lampo di Perrone sembra il preludio ad un match scoppiettante e ricco di emozioni. Nient’affatto. I ritmi si mantengono alti ma le due squadre perdono immediatamente lucidità e precisione, iniziando a seminare palloni sporchi su tutto il terreno di gioco. In tutto ciò sia ben presente una discriminante: il gioco del Saluzzo è effettivamente strutturato per lo più con lanci lunghi per Caserio, eccezionale nel controllo spalle alla porta e nella protezione palla nell’attesa dell’inserimento giusto di un centrocampista; quello dell’Olmo, per contro, dovrebbe essere, almeno sulla carta, molto più impostato sul fraseggio, con un 3-5-2 volto a favorire gli allunghi sulla sinistra di Pepino e la qualità di Lerda in mediana, ma tutto ciò non si realizza, a causa dell’imprecisione degli undici grigiorossi. Ai punti, quindi, meglio il Saluzzo, che avrebbe, anzi, l’occasione per raddoppiare con un destro di Caserio, al 38’, a lato di pochissimo.

 

Pari e patta
L’Olmo della ripresa ha piglio diverso, sin dal calcio d’inizio. In una partita che non cambia il proprio canovaccio, priva cioè di vere emozioni, Oggero e compagni riescono comunque a prendere il sopravvento sugli avversari, chiudendoli nella propria metà campo. Per più di mezzora si assiste allo show della premiata ditta Gozzo-Sacco, stupendi in mediana, con i loro anticipi secchi su Sciatti, scialbo quest’oggi, e su un Lerda in crescita ma non ancora decisivo. Per un centrocampo del Saluzzo che va, c’è un attacco che sparisce dal campo: Caserio fatica a fungere da frangiflutti tra i reparti quando i compagni soffrono e Perrone sparisce dal gioco, relegato costantemente in fuorigioco dall’attenta retroguardia ospite. Sono i sintomi del graduale cedimento saluzzese, a cui vanno aggiunte le ottime scelte tattiche di Calandra, che, al momento opportuno, inserisce Balsamo e, poco dopo, Ballario, che consentono di dare quel pizzico di frizzantezza in più all’attacco (male Dalmasso finchè è rimasto in campo), utile a mettere in seria difficoltà Marzanati e soci fino al pareggio. Pareggio che, paradossalmente, viene siglato dal meno “altisonante” tra i sostituti olmensi: Bianco. È l’esterno sinistro a lanciarsi su un bel traversone da destra al 76’ e a trovare con un gran mancino volante la rete dell’1-1. Subita la rete, il Saluzzo ci prova ancora, ma, divorata una ghiotta occasione con Perrone, si accontenta a sua volta del “punticino”: negli ultimi minuti va in scena una melina che descrive al meglio la volontà dei due club di non farsi del male. Finisce così: Saluzzo e Olmo a braccetto a quota 37, sempre a meno uno dal Tortona e sempre a più quattro sulla Virtus Mondovì, che ha confermato i segnali di crescita con un bel pari in casa del Casale. Per salvarsi, ci sarà da soffrire.

 

Saluzzo-Olmo 1-1
Reti: 4’pt Perrone (S), 31’st Bianco (O)

 

Saluzzo (4-4-2): Peano 6; Brignolo 6; Marzanati 6, Giordana 6.5, Serra 6.5; Allasia 5.5, Gozzo 6.5, Sacco 6.5, Tallarico 6 (15’st Casassa s.v.); Caserio 6, Perrone 6. Allenatore: Pier Paolo Rignanese 6.
Olmo (4-3-1-2): Campana 6; Nicolino 6, Manfredi 5.5, Pepino 6, Colombero 6; Lerda 6, Sciatti 5.5 (3’st Balsamo 6), Pepino 5.5 (30’st Bianco 6.5), Oggero 5.5; Dalmasso 5 (27’st Ballario 6.5), Ligotti 5.5. Allenatore: Pierangelo Calandra 6.

 

Arbitro: Alberto Carboni di Nichelino
Assistenti: Flavio Ceccotto di Bra e Pierluigi Vitiello di Cuneo
Ammoniti: Caserio (S), Nicolino (O), Gozzo (S), Sacco (S)

 

Carlo Cerutti