Poste: lettera Uncem a Chiamparino per realizzare il modello Piemonte | La rete di uffici va difesa, con servizi in più

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Uncem ha inviato oggi pomeriggio un lettera al Presidente Sergio Chiamparino, al Vicepresidente Aldo Reschigna, all’assessore alla Montagna Alberto Valmaggia, al Consigliere Antonio Ferrentino (Presidente dell’Intergruppo Amici della Montagna), a Enrico Borghi, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, relativa al piano di riorganizzazione della presenza territoriale di Poste Italiane.

 

Stamani, i vertici dell’azienda della Direzione Nord-ovest hanno incontrato, a Palazzo Lascaris a Torino, cinquanta sindaci e una ventina di Consiglieri. Un dialogo fitto tra proposte, critiche ai tagli, necessità puntali dei Comuni e dei territori. Nonostante il piano nazionale di tagli e chiusure di uffici (mai reso ufficialmente noto da Poste) sia stato momentaneamente sospeso, è necessario il massimo impegno politico e istituzionale per evitare la perdita di servizi fondamentali, in particolare nei piccoli centri e nelle Terre Alte.

 

“Uncem ha accolto positivamente – si legge nella lettera firmata dal presidente Lido Riba – l’impegno espresso nel corso dell’incontro da parte del Vicepresidente Reschigna e del Consigliere Ferrentino affinché si possa avviare in tempi rapidissimi una mappatura in ciascuna provincia di necessità e criticità.  Saremo impegnati come Uncem in questo percorso per definire un “modello Piemonte” che dovrà essere portato sui tavoli nazionali di concertazione e sul quale il presidente Chiamparino ha garantito la massima disponibilità”.

 

Uncem richiama nel testo la “necessità di individuare con Poste Italiane una diversa organizzazione e maggiori opportunità negli uffici dei comuni montani: qui gli uffici possono trasformarsi in centri multiservizi, in particolare in quei territori a maggiore desertificazione commerciale. Su questo fronte siamo pronti a studiare il modello e a individuare luoghi in cui sperimentarlo”.