Scoperta dalla Gdf casalinga con proventi illeciti | L’evasione ammonta ad un totale di quasi 100mila euro

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Le Fiamme Gialle della Compagnia di Bra hanno recentemente concluso una verifica fiscale nei confronti di una casalinga, contestandole elementi positivi di reddito, dovuti a proventi illeciti da assoggettare a tassazione, per quasi 100.000 euro.

Dall’analisi della documentazione bancaria acquisita nel corso della distinta verifica fiscale eseguita nei confronti della ditta individuale del marito, risultato essere evasore totale ed emittente di fatture per operazioni inesistenti, era emerso che questi, anche dopo la formale cessazione della propria attività, aveva continuato, per anni, ad emettere fatture per prestazioni mai rese ad un’altra impresa, alla quale poi restituiva circa il 90% delle somme da quella versategli per sostenere la regolarità delle fatture.

 

Dall’esame incrociato degli estratti conto dell’uomo con quelli della moglie convivente, pure acquisiti per evidenti ragioni di completezza d’indagine, è risultato che parte del denaro trattenuto dal marito, evidentemente come compenso per l’emissione delle fatture false, veniva prelevato e versato in contanti, con sospetta corrispondenza di date ed importi, sui conti della moglie, che ne disponeva a proprio piacimento.

 

Trattandosi però di denaro proveniente dalla commissione del reato di emissione di fatture false, al quale la donna non risultava, in effetti, aver concorso, a carico della stessa è stato contestato il reato di ricettazione, peraltro continuato, essendosi la condotta protratta nel tempo.

 

Ma ai finanzieri non è sfuggito che sui conti della donna risultavano anche altri versamenti di contanti, effettuati in relazione, anche se non in diretta corrispondenza temporale, a prelevamenti in contanti dai rapporti bancari intestatati ad una anziana parente, su cui aveva la delega ad operare, essendone stata nominata tutrice dal Giudice. Pur avendo giustificato tali accrediti come donazioni della parente tutelata, sulla scorta delle emergenze investigative la stessa è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Asti per il reato di appropriazione indebita continuata ed aggravata dall’aver approfittato delle relazioni domestiche e d’ufficio, in quanto tenuta a tutelare la persona interdetta affidatale.

 

Tali ulteriori somme, costituenti altri proventi illeciti, sono state pure recuperate a tassazione.