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Le piccole e medie imprese piemontesi e cuneesi lanciano un grido d’allarme

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Piumatti di Bra Servizi: “Serve un provvedimento blocca addizionali per la fiscalità”

Giovedì 11 dicembre 2014 – 9.30

Un altro accorato appello arriva dal sistema delle Pmi piemontesi e cuneesi aderenti al sistema Confapi. A lanciarlo è Giuseppe Piumatti, patron di Bra Servizi e dell’Associazione di categoria a livello regionale.

“Non metto in discussione la buona fede dei proclami e degli annunci del Governo, tuttavia ritengo sia mio dovere di imprenditore e prima ancora di cittadino segnalare il tragico paradosso della crisi e delle crescenti difficoltà che stanno attanagliando anche i settori merceologici maggiormente distintivi del made in Italy e in Piemonte, dall’agroalimentare alla green economy, il che è sintomatico di una condizione oramai del tutto indipendente dalla buona o cattiva volontà delle aziende e degli imprenditori anche più volenterosi e coraggiosi.

 

Oramai il sistema è arrivato a una farraginosità tale per cui nessuno, a parte forse le società pubbliche o par pubbliche a loro volta gravanti su famiglie e aziende con tariffe crescenti come le altre tasse, può dirsi al riparo da rischi. Questo è il tema che io vorrei venisse affrontato nella legge di stabilità in discussione. Fino a quando potremo sostenere il peso di un debito pubblico che in larga parte oramai remunera gli investitori finanziari esteri e non i servizi reali a imprese e cittadini sui mercati interni. Fino a quando si potrà sopportare l’ingiustizia di meccanismi sanzionatori ed esattoriali che infieriscono su inermi imprenditori e sulle loro famiglie e che vengono con spietatezza varati da quella stessa politica protagonista di cronache non proprio lusinghiere?

 

Per questo – è la conclusione dell’appello di Piumatti – torno a ribadire la necessità di un provvedimento blocca addizionali per la fiscalità locale e regionale, al fine di non gravare ulteriormente su Pmi e operatori familiari dipendenti dalle dinamiche dei mercati interni, e di sistemi tariffari decrescenti applicati ai maggiori consumi energetici derivanti dall’aumento delle attività produttive e dalla spesa delle famiglie per acquisti e investimenti in beni durevoli. Invito inoltre la Regione a insediare al più presto un tavolo di crisi dedicato al made in Piemonte, che sia sprone al governo nazionale a fare altrettanto per il made in Italy in generale, perché se in una realtà come la nostra pure settori come l’alimentare capitolano il problema è la non più sostenibilità dei costi di sistema. Punto”.

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