«Le aziende dell’alimentare grande risorsa»

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Luigi Allasia è stato chiamato a guidare per un biennio la specifica sezione merceologica di Confindustria Cuneo

Giovedì 13 novembre 2014 – 09.00

Luigi Allasia da pochi giorni è il nuovo presidente del­la Sezione alimentare di Confindustria Cuneo. Faceva già parte del Direttivo nel mandato biennale 2012-0214, quando a guidare questo comparto merceologico è stato Fran­­co Bira­ghi, nel frattempo passato alla presidenza dell’associazione.

«Questo incarico per me è davvero un grande onore che mi applicherò  a esplicare al meglio, consapevole del­le responsabilità che ne derivano», commenta Allasia. «La Sezione alimentare raggruppa aziende, di va­rie dimensioni e diversificate per cam­po d’azione, ma tutte unite dal­l’es­sere produttrici di alta qualità, at­tive in un campo che rappresenta u­na delle peculiarità più significative e positive della provincia. Sono un sin­cero ed entusiasta appassionato del territorio e, in questo nuo­vo ruo­lo, farò il possibile per contribuire al­la crescita di quella “grande bellezza”, fatta di mille ingredienti fra i qua­li spiccano quelli legati al com­parto agroalimentare, che è una vera marcia in più per la Granda».
I tempi certo non sono fra i più felici per i motivi che tutti conosciamo, ma la voglia di fare non viene meno, an­zi si rafforza: «Il mio principale im­pegno sarà quello di favorire una an­cor più for­te sinergia che, nell’ambito dell’operatività di Confin­du­stria Cu­neo guidata da Franco Bi­raghi, in stretta coe­sione con lui e la Giunta, consenta di affrontare in modo propositivo i tanti motivi di preoccupazione legati a questa crisi così pe­san­te e persistente. Oltre che alle questioni generali, in campo alimentare dobbiamo far fron­te a problematiche specifiche. Il convegno sull’agroalimentare promosso nei giorni scorsi da Con­fin­du­stria Cu­neo pres­so la Fi­landa Ferrero di Al­ba, un evento di eccezionale rilievo di cui si contano ben pochi precedenti, ha evidenziato le questioni che assillano il nostro settore, fra cui primeggia un sistema di controlli, che noi auspichiamo siano efficaci, seri e severi, il quale in Italia è però caratterizzato da una complessità senza pari. Quan­do si so­vrap­pongono enti controllori che può capitare siano anche in competizione fra loro,  come ha evidenziato il presidente Bi­raghi che ben co­nosce il tema, visto che da una vita opera nel campo caseario, il risultato è come minimo una confusione paralizzante che rappresenta un pe­sante freno alla competitività della nostra attività, in particolare nei confronti della concorrenza straniera. Vi è poi tutta la tematica della tutela internazionale dei no­stri prodotti e dei nostri marchi di qualità contro la contraffazione, la quale, da un lato, certifica come il “made in Italy”, e nello specifico il “made in Cuneo”, suscitino interesse, anzi au­­tentica passione, ma, d’altro can­to, origina danni economici pesantissimi e, a lungo termine, anche ri­schi per la nostra stessa immagine. Queste sono soltanto alcune delle questioni sulle quali in­tendo confrontarmi con le aziende associate alla Sezione alimentare, che inizierò presto a incontrare per verificare qua­li siano le loro esigenze particolari, appunto con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra di noi. L’unione fa davvero la forza e io la perseguirò, per raggiungere risultati concreti a favore di tutti».
Luigi Allasia appartiene a una famiglia che da tre generazioni (anzi, quattro, giacché anche il figlio è in a­zienda), quindi dall’inizio del secolo scorso, opera nel campo della zoo­tecnia e della lavorazione delle car­ni. Nel 1990, con la famiglia Ru­biano, a Lagnasco la famiglia Al­lasia ha dato vita alla “Carni Dock”, im­presa affermatasi in breve in Italia e in Europa con i tagli di carne fresca e i  propri salumi, alla cui base vi è l’attenzione massima dedicata alla qualità.
In particolare, gli animali provengono da allevamenti da ingrasso, in parte di proprietà, appartenenti al circuito per le produzioni Dop del prosciutto di Par­ma, collocati nelle province di Cuneo e Torino (la Gran­da è leader in Italia nella suinicoltura). Fedele a questa impostazione “Car­ni Dock” ha aderito al Consorzio di tutela del prosciutto crudo Cuneo Dop, nell’ambito della cui lavorazione (al momento è l’unico produttore), attua la più corta fi­liera d’Italia, con una la­vorazione completamente ar­tigianale fino ai 20-24 mesi di stagionatura. Lo stesso impianto di produzione, che sfrutta un moderno sistema di ricircolo dell’aria esterna, sorge nel luogo ideale per sfruttare al meglio le componenti di salubrità e di purezza date dal microclima pe­demontano all’imbocco del­le vallate alpine dalla Granda.
Una filiera cortissima che, per scelta, è ta­le anche nell’attuale canale commerciale del crudo Cuneo Dop, co­stituito da sa­lumerie, negozi di specialità alimentari e ristoratori della nostra provincia, i quali possono es­serne i migliori ambasciatori: un prodotto di nicchia che vuole contribuire alla crescita di un territorio che ha ancora diverse ottime potenzialità non espresse al massimo.