Finanziati i bandi domiciliarità 2014: per un “welfare” di comunità

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I progetti sono disponibili sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Lunedì 6 ottobre 2014 – 9.30

Sono disponibili sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo i risultati del Bando Domiciliarità –Veniamo a trovarvi 2014: finanziati 5 progetti biennali per il sostegno alla domiciliarità degli anziani in provincia di Cuneo, per un totale di 240 mila euro.

Le attività promosse all’interno dei progetti vedrannocome capofila gli enti gestori della Casa di riposo “S.S. Crocifisso” di La Morra, della Casa di riposo “Mons. Eula” di Roccaforte Mondovì, della Casa di riposo “Sacra Famiglia” di Mondovì, della Casa diriposo “Il Mughetto” di Ceresole d’Alba e infine di tre istituti della Valle Tanaro, il “De Rossi” di Ceva, l’“Opera Pia Garelli” di Garessio e il “Renzo Merlino” di Ormea. Molto ampie le partnership di enti pubblici e privati che parteciperanno alla realizzazione dei progetti.

 

I contributi saranno di 30 mila euro a progetto per la prima annualità e di 15 mila euro per la seconda: inquesto modo, la Fondazione sostiene lo start-up dei nuovi servizi e vuole promuovere il raggiungimento dell’auto sostenibilità economica, attraverso la graduale compartecipazione degli utenti dei servizi erogati e il coinvolgimento di altri enti territoriali e di realtà del volontariato.

 

Con il Bando Domiciliarità, la Fondazione CRC intende promuovere e diffondere un innovativo modello sociale, sperimentato nel triennio 2009-2011 presso la Casa di riposo “Don Dalmasso” di Bernezzo, che ha dimostrato la propria validità. La casa di riposo si apre al territorio, grazie alla partnership delle Aziende Sanitarie Locali, dei Consorzi socio-assistenziali e dei Comuni di riferimento e alla mobilitazione delle
risorse del volontariato locale e degli enti attivi sul territorio.

 

I progetti finanziati prevedono l’avvio e il potenziamento dei servizi offerti dalle case di riposo agli anzianiche desiderano rimanere nelle proprie abitazioni, attraverso, ad esempio, l’erogazione di pasti a domicilio, l’utilizzo della mensa a pranzo e a cena, il bagno protetto, l’animazione diurna, i servizi di accompagnamento e il supporto a domicilio. I destinatari di tali servizi sono segnalati dal “visitatore itinerante”, elemento particolarmente innovativo del progetto, il cui scopo è di entrare in contatto e visitare periodicamente tutti gli anziani soli, offrire un sostegno affettivo e prevenire le situazioni a rischio, informando in tali casi i soggetti interessati. Una valutazione congiunta tra operatori sanitari e sociali pubblici e soggetti privati, in primis la casa di riposo, definisce quali servizi sono necessari per la persona.

 

A questo si aggiunge la possibilità di avvalersi di figure professionali, già operanti nella casa di riposo − quali l’infermiera professionale, il fisioterapista, lo psicologo − che forniscono, all’occorrenza, supporto e consigli.

Gli interventi formativi dedicati ai singoli progetti finanziati saranno realizzati dall’Associazione di promozione sociale “La Bottega del possibile”, ente che ha contribuito ad ideare il progetto e ha collaborato già alle precedenti edizioni.

 

I cinque progetti appena finanziati si aggiungono ai sette che il Bando Domiciliarità ha sostenuto nelle passate edizioni: la casa di riposo, dotata di infrastrutture e personale specializzato, può fornire molti dei servizi richiesti e divenire un punto di riferimento per l’intera comunità locale” commenta Ezio Falco, presidente della Fondazione CRC “Domiciliarità e case di riposo non sono in concorrenza, contribuiscono entrambe alla realizzazione di un welfare migliore per gli anziani del nostro territorio, abbassando i costi sanitari, intervenendo dove possibile con un’azione preventiva e promuovendo un rinnovato senso di comunità”.