“Soldi insufficienti per la manutenzione delle strade? Deleghino noi agricoltori. In cambio sconti a tasse e gabelle inique”

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Forno, presidente Confagricoltura Asti: “Bisogna solo avere la buona volontà di trovare un accordo soddisfacente”

Lunedì 15 settembre 2014 – 12.30

Se qualcosa non cambierà, il taglio di altri 5 milioni di euro sull’esercizio in corso non ci permetterà di far partire le scuole a settembre, gestire il riscaldamento degli edifici, curare la segnaletica stradale, togliere la neve e coprire le buche nell’asfalto. Si va verso il disavanzo, anticamera del dissesto”.

 

Così Giuseppe Rossetto, commissario della Provincia di Cuneo lo scorso 24 luglio di fronte agli amministratori locali. Una situazione illustrata anche al vice presidente regionale Aldo Reschigna, in un incontro in Regione.

Un quadro generale preoccupante soprattutto – nel caso della manutenzione delle strade – per la sicurezza dei cittadini. Ecco perché la maggior parte dei comuni cuneesi si è comunque organizzata mettendosi “in proprio” e assicurando in questo modo un servizio essenziale. Ostacolo in qualche modo aggirato nel periodo estivo: ma come si pensa di far fronte alla neve e alla necessaria manutenzione invernale?

 

Da Asti, altra provincia piemontese in difficoltà finanziaria, una possibile soluzione: è Massimo Forno, agricoltore e presidente di Confagricoltura Asti, a proporre una delega che permetta agli agricoltori di occuparsi della manutenzione stradale. In cambio, la provincia prenda in considerazione sconti su “tasse e gabelle inique”.

 

“La lettera con cui, a metà agosto, la Provincia di Asti ha informato i cittadini delle difficoltà dell’ente a garantire il servizio di sgombero neve per il prossimo inverno a causa della scarsità di risorse sollevando analoghe incognite sulla manutenzione delle strade (sfalcio dalla vegetazione, pulizia dei fossi e delle sedi stradali), ha suscitato una ridda di problemi senza, tuttavia, trovare uno straccio di soluzione.

 

Glissando, per carità di Patria, sul fatto che gli enti istituzionali, sia pure commissariati, sarebbero lì per trovare soluzioni ai problemi e non per crearne di nuovi, Confagricoltura Asti vuole dare un contributo di buon senso per trovare vie di uscite e non strade intasate e impercorribili.

 

Si fa un gran parlare delle imprese agricole quali “sentinelle del territorio e del paesaggio”, ma le Istituzioni si ricordano degli agricoltori solo quando devono incassare tasse o per vessarli con una burocrazia antiquata e inutile.

 

Provincia e Comuni astigiani, per una volta, potrebbero guardare le imprese agricole come partner preziosi e non mucche da mungere.

 

Se, come sembra, esistono gravi problemi di risorse da destinare alla manutenzione delle strade provinciali e di quelle comunali, che sembra soffrano dello stesso problema, ebbene il servizio sia delegato agli agricoltori.
Con i loro mezzi agricoli, la loro altissima professionalità e magari sotto la supervisione di tecnici provinciali e comunali, potrebbero, infatti, svolgere adeguatamente il compito di sgombero neve, pulizia dei fossi e delle sedi stradali.

 

Naturalmente un lavoro va pagato. E in questo senso gli enti locali potrebbero riconoscere alle imprese agricole impegnate in questi lavori sconti e abbuoni a certe gabelle, come la tassa sui passi carrai che tante polemiche ha causato in un recentissimo passato.

 

Dunque, ancora una volta, l’Agricoltura si candida ad essere un settore pilota nel rapporto tra cosa pubblica e proprietà privata.

 

I presupposti per la collaborazione ci sono tutti. Bisogna solo avere la buona volontà di trovare un accordo soddisfacente per tutti, nel segno di un bene comune che, in un Paese civile e moderno, non può e non deve essere sacrificato per mancanza di risorse”.

 

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Redazione