L’appello di Uncem per il liceo sportivo di Limone: “Lo sky college va salvato”

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“Nove studenti il prossimo anno? A gennaio era stata prevista la chiusura e così deviate le iscrizioni sull’indirizzo a Cuneo”

Venerdì 9 agosto 2014 – 15.15

L’Uncem Piemonte ha chiesto all’assessorato regionale all’Istruzione e alla Direzione scolastica regionale di impegnare il Ministero dell’Istruzione per salvare e rilanciare il liceo sportivo di Limone Piemonte, un modello per tutto l’arco alpino.

Nel corso della riunione di ieri pomeriggio a Torino con gli assessori Pentenero e Valmaggia, il direttore Catania, il dirigente scolastico e la presidente Gancia, il presidente Uncem Lido Riba (in foto) con il sindaco, l’assessore all’Istruzione di Limone e il Consigliere Franco Revelli (ex sindaco) hanno detto no alla possibilità di trasferimento dell’indirizzo a Cuneo. “Un NO secco e determinato – precisa RibaNon si distrugge una struttura formativa importante per la montagna piemontese e per tutte le Alpi. Intervenga il Ministero. E a chi dice che vi sono solo nove iscritti per il prossimo anno scolastico, faccio notare che le iscrizioni sono state rallentate a gennaio quando venne annunciata la chiusura del corso quinquennale. Faremo di tutto, a Limone come in altri contesti, per non perdere istituzioni e servizi di alto livello, che garantiscono presenza in montagna delle nuove generazioni, che sono radicate sul territorio e lo rendono vivo”.

 

L’appello al Ministero, attraverso i Parlamentari piemontesi, la Regione Piemonte, la Provincia, i Comuni del territorio, è duplice: consentire l’apertura del liceo sportivo il prossimo anno e potenziare questo e altri corsi analoghi promuovendoli e pubblicizzandoli. “Chi ha detto che per studiare, per frequentare medie e superiori, bambini e ragazzi debbano sempre scendere a Valle? – si chiede Riba – Nella logica metropolitana e centralista è sempre stato così. Il Ministero provi per una volta a capire gli enormi vantaggi di garantire servizi scolastici nelle medie e alte valli. Penso ai grandi risultati della scuola di Monterosso Grana, dove ogni giorno salgono studenti dal fondovalle. Limone potrebbe diventare un luogo d’eccellenza per la formazione giovani di atleti negli sport invernali. Così altre località alpine. Ancora una volta è una politica che senza miopia deve fare delle scelte di campo. Per Limone, la garanzia di una scuola superiore si unisce al mantenimento e potenziamento di un servizio di trasporto ferroviario, vettore di sviluppo. La scuola e la cultura fanno sviluppo. Roma finalmente ha l’occasione per accorgersi che è così anche nelle aree montane”.

 

A condividere l’appello dell’Uncem Piemonte, è Enrico Borghi, deputato e presidente nazionale dell’Unione dei Comuni e degli Enti montani. “La ventilata chiusura del liceo di Limone Piemonte va nella direzione opposta alle politiche nazionali che si stanno pianificando. Da un lato, infatti – spiega Borghi, presidente del Gruppo interparlamentare per lo sviluppo della Montagna – la nuova strategia delle aree interne mette proprio la scuola e l’organizzazione di tale servizio al centro delle politiche per l’impiego del fondi europei 2014/2020 per le zone montane. Dall’altro, stiamo lavorando per la creazione di un network reticolare universitario alpino, che si raccordo in stretto contatto con le eccellenze formative presenti nel territorio montano. Scuole come quella di Limone rappresentano un potenziale nodo di tale rete. Regredire da questa posizione, nel momento in cui tornano ad affacciarsi dopo anni prospettive di investimento sia sulla scuola che sulla montagna mi pare un clamoroso errore”.

 

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cs