Centallo, segni sui citofoni delle abitazioni. Bufala o no, “vigiliamo e spargiamo la voce”

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La zona, lo scorso inverno, è stata al centro delle cronache per i furti in abitazione

Martedì 26 agosto 2014 – 16.00

“Ieri sera tra Roata e S.Benigno alcune abitazioni si sono ritrovate dei simboli disegnati sui citofoni. Hanno chiamato i cc e gli hanno spiegato che oltre agli zingari possono essere albanesi e di stare all’erta”. E’ l’avviso comparso sulla bacheca di uno dei gruppi facebook più attivi, anche e soprattutto dal punto di vista della sicurezza del cittadino.

 

E’ un argomento che suscita dibattiti da sempre, quello di un supposto “codice dei ladri”: una serie di segni cioè che indicherebbe l'”appetibilità” o meno di una certa abitazione. Il tema meriterebbe un lungo approfondimento poiché la quantità di documentazione disponibile online è molto vasta. Ma, sostanzialmente, c’è chi, tra cui molti quotidiani anche di portata nazionale, sostengono effettivamente l’esistenza di un linguaggio di segni utilizzato dai malviventi e chi, al contrario sostiene si tratti certamente di una bufala. Per fare un esempio, ilmattino.it, lo scorso 18 maggio titolava “Croci e strani simboli sulle case: è il codice dei ladri, ecco tutti i segni“, allegando l’immagine della tabella che già da molti anni fa, ciclicamente, il giro del web. Due mesi fa retenews24 ha pubblicato un articolo dal titolo “Il codice dei ladri” non è una bufala. Ma usano le lettere: Ecco come funziona veramente“. Tabella pressoché identica, con l’aggiunta di alcune lettere come la “B” che starebbe per “Buona accoglienza se si parla di Dio”. Si rimane insomma nel campo delle probabilità. Non stupisca quindi che qualcuno abbia “approfittato” di questa incertezza per ridefinire, con ironia, il codice.

 

Paolo Attivissimo, noto “debunker” (da Wikipedia: un individuo che mette in dubbio e smaschera affermazioni false, esagerate, anti-scientifiche o pretenziose), argomenta che “L’elenco è spesso contraddittorio e privo di senso: per esempio, “AM” viene spiegato a volte come “pomeriggio”, a volte come “mattina”. Inoltre non si capisce che senso abbia un’indicazione del tipo “evitare questo comune”: per essere utile, andrebbe scritta sul cartello stradale d’ingresso al comune, o su tutte le porte di tutte le abitazioni. E’ inoltre estremamente improbabile che un’organizzazione criminale continui a utilizzare per anni simboli in codice il cui significato è (almeno così pare) noto alle vittime: sarebbe come un esercito che usa un codice cifrato conosciuto dal nemico”.Poi conclude: “Anche supponendo che il codice sia autentico, non va preso come scusa per dimenticare le normali regole di prudenza: il fatto che la vostra casa non sia segnata dal simbolo “qui si ruba facilmente” o “stare alla larga” non significa certo che potete lasciare le porte spalancate e mettere l’argenteria sul davanzale. E se passa un ladro che non sa leggere il codice e quindi lo ignora?”.

 

Ha risposto nella maniera probabilmente migliore, uno degli admin di Radio Centallo: “Ricordiamo che i segni sui citofoni sono da alcuni considerati una bufala, da altri no. In ogni caso vigiliamo e spargiamo la voce ai non iscritti”. Ricordando inoltre che la zona è già stata interessata, l’inverno scorso, dal fenomeno dei furti in abitazione, ciò che indusse ad organizzare un incontro tra forze dell’ordine e cittadini: in quell’occasione fu sottolineata l’importanza di “avvisare immediatamente le Forze dell’Ordine a prescindere dal fatto che si possa trattare di un falso allarme”. Un consiglio più attuale che mai.

 

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Redazione