Anche sul territorio di Alba bruciare erba e sterpaglie non è più reato

0
1030

Marello: “Regolamentazione necessaria”

Lunedì 28 luglio 2014 – 8.45

Da sabato 26 luglio sul territorio di Alba non è più reato bruciare scarti agricoli e forestali derivanti dalla manutenzione di piante e di verde in genere come ramaglie, sfalci e potature. Il sindaco Marello ha firmato un’ordinanza che regolamenta la bruciatura di residui vegetali e di potatura, provenienti da attività agricole, orti, giardini, etc.

 

Il provvedimento dispone che il bruciamento deve essere fatto sul luogo di produzione degli scarti; si possono bruciare al massimo tre metri cubi vuoto per pieno al giorno per ogni ettaro di terreno; la bruciatura è consentita fuori dai centri abitati e delle aree boscate e ad una distanza di almeno 20 metri da fabbricati di qualsiasi tipo; la combustione può essere fatta nel periodo tra febbraio e novembre tra le ore 7.00  e le ore 17.00 con prolungamento fino alle ore 19.00 nei mesi da aprile a settembre.

Non è possibile bruciare  nei periodi di massimo rischio incendi boschivi dichiarati dalla Regione Piemonte; Inoltre, la persona che accende un fuoco dovrà vigilare sullo stesso ed accertarsi dello spegnimento delle fiamme e delle braci entro gli orari prestabiliti; le ceneri derivanti dalla bruciatura delle sterpaglie dovranno essere utilizzate come  fertilizzanti per il terreno.

 

L’ordinanza dispone anche che l’inosservanza delle disposizioni indicate sarà punita con una sanzione che va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro e ricorda sanzioni anche nel caso in cui l’abbruciamento avviene per uno smaltimento rifiuti non autorizzato.

 

Era una regolamentazione assolutamente necessaria – dichiarano il Sindaco Maurizio Marello e l’Assessore all’Agricoltura Massimo ScavinoFinalmente ritorna la legalità per un’antica pratica naturale che consente tra l’altro di ottenere ceneri ricche di elementi chimici per la fertilizzazione dei terreni.  L’esigenza di una regolamentazione normativa sull’argomento ci era stata sollecitata  dalle associazioni agricole durante una visita in città del Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero il 9 maggio scorso. Allora, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) e Unione Provinciale Agricoltori Confagricoltura ci avevano chiesto la modifica della legge che vietava l’accensione dei fuochi e la bruciatura di fogliame e sterpaglie in agricoltura. Da qui un nuovo comma nel decreto – legge n. 91 del 24 giugno 2014  che introduce  le disposizioni sulla combustione degli scarti agricoli fissando le quantità e demandando al Sindaco la competenza su periodi e orari stabiliti attraverso apposita ordinanza”.

 

Leggi anche:

Appello al sindaco di Bra: “Annulli l’ordinanza. I fuochi nei campi non sono altro che inceneritori a cielo aperto!”

 

cs