Asti: 13 persone in manette per rapina e furto in abitazione. Colpi anche nel cuneese, a Diano d’Alba e Cherasco

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arresto manetteOperazione congiuneta di Polizia e Carabinieri: recuperata refurtiva per 50mila euro

Mercoledì 26 marzo – 13.00

Si è conclusa nella giornata di ieri un’operazione congiunta, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri della Compagnia di Asti e dalla Squadra Mobile della locale Questura, che ha portato all’arresto di sei persone di nazionalità albanese.

Nei confronti degli arrestati gli investigatori hanno raccolto elementi circa la loro partecipazione ad un sodalizio criminale dedito all’organizzazione ed al compimento di 18 furti in abitazione ed una tentata rapina (fatti avvenuti in Asti, Villafranca d’Asti, Pino T.se, Diano d’Alba, Alessandria, Cherasco).

 

Si tratta di un progetto investigativo e di analisi che i due reparti, in relazione ad un preoccupante aumento dei furti e delle rapine in abitazione, hanno portato avanti autonomamente, sino a quando non si è verificata una convergenza tale da confluire in un unico procedimento penale, direttamente coordinato dal Procuratore Capo della Repubblica di Asti, Dott. Giorgio Vitari.

 

L’esito delle indagini ha portato all’individuazione di una serie di soggetti dediti alla commissione di reati contro il patrimonio che, per mezzo dei fratelli M. (A. e B., stanziali su Asti, città dove vivono con tutta la famiglia), hanno insediato delle basi logistiche in città, mantenendola quale epicentro delle loro illecite attività, estese in varie città del Piemonte.
Nel corso delle investigazioni, è stato anche valorizzato un loro comportamento itinerante sul territorio nazionale ed europeo (in particolare la Francia), funzionale ad impedire la loro individuazione da parte delle Forze dell’Ordine.
E’ opportuno precisare che quasi tutti i soggetti indagati si trovano in Italia:
senza dimora dimostrabile (i loro domicili risultano intestati ad altre persone);
disoccupati;
incensurati.

 

L’operazione aveva già permesso:
il 6 dicembre 2013, di sottoporre a fermo di indiziato di delitto tre soggetti, sorpresi mentre rientravano da una serie di furti commessi in Diano d’Alba;
il 19 dicembre 2013, ad arrestare, in flagranza di reato, un ricettatore di Torino;
il 10 febbraio 2014, ad eseguire un ulteriore fermo di P.G. di altri tre soggetti, responsabili di tre furti avvenuti in Asti, Montegrosso d’Asti, Mombercelli e Montaldo Scarampi (AT);
a recuperare numerosissimi oggetti rubati (gioielli, computer, telefoni cellulari, pannelli fotovoltaici ecc.) per un valore complessivo di 50.000 euro, in parte già restituiti agli aventi diritto.

 

L’A.G., concordando completamente con le risultanze investigative prodotte, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 soggetti, contestando loro l’associazione per delinquere finalizzata a commettere furti e rapine in abitazioni:
M.A., nato in Albania il 10 agosto 1989, residente ad Asti;
M.B., nato in Albania il 13 aprile 1991, residente ad Asti, incensurato;
M.K., nato a Shqiptare (Albania) il 21 aprile 1990, in Italia senza fissa dimora, incensurato;
S.N., nato in Albania il 2 novembre 1991, in Italia senza fissa dimora;
M.E., nato in Albania il 10 novembre 1969, in Italia senza fissa dimora;
P.E., nato in Albania il 31.3.1987, in Italia senza fissa dimora;

 

Analoga misura cautelare,  per le medesime fattispecie criminose, sono state emesse a carico di altri quattro soggetti di origine albanese, attualmente irreperibili, nei cui confronti gli investigatori stanno tuttora svolgendo serrate ricerche.
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Asti, Ten. Col. Fabio Federici ed il Questore di Asti, Dott. Filippo Claudio Di Francesco, hanno espresso il loro apprezzamento al personale che ha operato con molta professionalità, evidenziando quanto sia stata importante la sinergia tra Carabinieri e Polizia di Stato che ha portato a sgominare un’agguerrita banda specializzata in furti in abitazione e rapine. I due funzionari hanno anche invitato la popolazione a collaborare con le forze di Polizia, segnalando ai numeri di emergenza 112 e 113 eventuali situazioni sospette.