Troppa burocrazia anche per semplici attività di routine. Confartigianato Cuneo: “Bisogna snellire e semplificare procedure”

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burocraziaMassimino: “La burocrazia uccide le imprese allo stesso modo dell’altissima pressione fiscale”

Mercoledì 12 marzo – 18.30

Ventidue fogli, tra moduli da compilare, certificati, fotocopie di carte di identità e prospetti planimetrici. Quasi il doppio delle pagine di un modello 730 per la Dichiarazione dei Redditi. Sono quelle che servono per ottenere l’autorizzazione per installare un’insegna di un esercizio commerciale. Misure 260 per 70 centimetri.

È un altro esempio di quella “follia burocratica” sulla quale più volte Confartigianato Cuneo è intervenuta, evidenziandola come fattore critico per la produttività delle imprese.
Il caso è raccontato da Vilma Milano, seconda generazione di una storica azienda cuneese di insegne, cartellonistica e grafica, ma di storie simili ce ne sarebbero tante altre.

 

È una situazione assurda – commenta Vilma Milanoche per posizionare una semplice insegna si debba “perdere” così tanto tempo dietro a formulari e dichiarazioni. Per compilare tutto a puntino ho impiegato quasi una settimana, mentre per installare un cartello sono sufficienti 3 ore circa. E il tempo “sprecato” per gestire questa carta, soprattutto in una piccola impresa, è tutto margine economico perso”.
L’Ufficio Studi di Confartigianato ha anche quantificato quanto le imprese italiane “spendono”, o “sprecano”, ogni anno a causa della pesante macchina burocratica dello Stato: ben 23 miliardi di euro. Tra carte e scartoffie, le aziende impiegano 86 giorni all’anno in pratiche amministrative. Ciò significa iniziare a lavorare ad aprile: in pratica, “bruciarsi” tre mesi di lavoro.

 

La situazione appare ancora più paradossale – aggiunge Bruno Tardivo, presidente della Zona di Cuneo di Confartigianato – se si pensa che, il più delle volte, tutti questi moduli sono relativi a procedure di routine, non “rischiose” né per l’Amministrazione di competenza, né per lo Stato o la cittadinanza. Insomma è più che giusto imporre dei controlli e delle prassi da seguire, perché in caso contrario si rischierebbe il caos, ma urge una rivisitazione e semplificazione di gran parte delle operazioni. Non chiediamo che la norme vengano tolte, ma snellite“.

 

La burocrazia – conclude Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – uccide le imprese allo stesso modo dell’altissima pressione fiscale, della difficoltà di accesso al credito, dell’elevato costo dell’energia elettrica e dei ritardi nei pagamenti. Soprattutto in questo momento di difficoltà, chiediamo alla Politica e alle Istituzioni più sensibilità e soprattutto più considerazioni per le caratteristiche, anche strutturali, delle piccole e medie imprese. Spesso le norme possono andare bene per le grosse industrie, ma per un artigiano diventano impossibili da seguire. Per esempio il SISTRI, il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, che deve essere superato e ripensato completamente, ispirandosi magari al modello tedesco, più agile ed efficiente”.

 

cs