“Unire le forze per gestire meglio i servizi al territorio”, intesa sempre più forte tra Busca e Valmala

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Un momento di confronto molto interessante e proficuo sul futuro degli enti locali e, in generale, sulle difficoltà organizzative e finanziarie che devono affrontare gli amministratori locali, sindaci e presidenti di Provincia: l’opportunità e stato offerta dal convegno che si è svolto sabato scorso al Teatro Civico di Busca su iniziativa dei sindaci di Busca, Marco Gallo, e di Valmala, Andrea Picco, dal titolo “Le fusioni dei Comuni in Piemonte: opportunità e prospettive”, in vista della prima fusione per incorporazione fra comuni della provincia di Cuneo di Valmala con Busca.

 

 Sono intervenuti Aldo Reschigna, vice-presidente e assessore al bilancio e agli enti locali della Regione Piemonte, Federico Borgna,  presidente della Provincia sindaco di Cuneo, Gianluca Forno, vice-presidente Anci Piemonte, il parlamentare cuneese Mino Taricco, moderati dal giornalista Giampaolo Testa. In platea diversi amministratori locali del Cuneese, tra cui la consigliere provinciale Milva Rinaudo.

 

 Pressoché unanime i contenuti degli interventi, che hanno sottolineato i vantaggi delle fusioni fra comuni, riassunti principalmente in un miglioramento del livello di qualità e quantità di servizi per le collettività, nel rispetto dell’identità e della storia delle singole comunità scelgono di unirsi. Una lungimiranza più da statista che da politico è stata riconosciuta al sindaco di Valmala che ha avviato l’iniziativa della fusione, vedendo in essa la vera ed unica opportunità di crescita e di progettualità per il suo piccolo comune di montagna.

 

 Dall’entrata in vigore della legge Delrio sulla fusione dei Comuni che prevere misure agevolative e incentivi, il numero dei comuni italiani è sceso da 8012 a 7939.In Piemonte il numero è sceso da 1206 a 1197, mentre sono in corso 13 nuove proposte di fusione, fra cui la prima in provincia di Cuneo, quella, appunto tra Valamala e Busca, per incorporazione. E pensare che nella Granda  la frammentazione è particolarmente evidente: soltanto 10 comuni hanno più di 10mila abitanti, mentre 73 contano fra i 500 e i 100 residenti.  Sono questi alcuni dei dati scaturiti nel corso della tavola rotonda.

 

 “I Comuni piemontesi che hanno già cocnluso l’iter – ha detto Reschigna – si sono detti soddisfatti. In Regione tutti gli schieramenti politi sono a favore e si esprimo normalmente all’unanimità di fronte alle richieste, perchè la legge stessa prevede che esse siano spontanee e che includano forme capaci di mantenere le identità delle comunità che si uniscono, per la migliore gestione dei servizi e per avere maggiori opportunità di investimento“.

 

 “Per quanto riguarda la nostra fusione con Valmala  – ha tenuto a precisare il sindaco Gallo – essa è garantita dalla peculiarità del luogo, le piste  di sci da fondo e il santuario mariano più frequentato della diocesi sono due elementi che il comune allargato di Busca non potrà che valorizzare sul posto. Tutte le garanzie in merito entreranno a far parte dello Statuto comunale con l’istituzione del municipio di Valmala“.

 

 “Al di là degli incentivi economici  del processo di fusione – ha sottolineato il sindaco Picco – vorrei che fosse chiaro che la spinta principale che ci ha fatto muovere in questa direzione è soprattutto la possibilità di poter entrare a far parte di un Comune strutturato di una  grandezza tale, oltre diecimila abitanti, da pemettere una vera progettualità“.

 

 “Il territorio della provincia di Cuneo – ha detto il presidente Borgna – era costituito fino a qualche a decennio fa di molti centri montani con una popolazione relativamente importante, che si è drasticamente decimata. La fusione è uno degli strumenti per mantenere vive le terre alte, così come la gestione dei servizi associati e le unioni di comuni montani”.