Pienone a Vicoforte per Noi Liberali, Beatrice Lorenzin: “Senza cultura politica si perde la rotta” | Sono intervenuti, fra gli altri, il vice-ministro Enrico Costa ed il sindaco di Mondovì Raffaele Viglione. Presente anche Giulio Tremonti

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Grande pienone a Vicoforte dove, ai piedi del Santuario, si è tenuto stamane il convegno “Noi Liberali”, promosso dal vice-ministro della giustizia Enrico Costa., al quale hanno partecipato in veste di relatori, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il Sindaco di Mondovì Stefano Viglione, il Senatore Luigi Compagna, l’ex Sindaco di Asti Luigi Florio, Pier Luigi Marengo con, in coda, l’arrivo dell’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. 

 

In una delle patrie del liberalismo italiano, cioè la Granda, è proprio Enrico Costa ad aprire l’incontro: “Amici, sono molto emozionato perchè oggi siete davvero tantissimi, in una fase in cui le presenze agli incontri politici si contano sulle dita di una mano. Ma questa non è solo un’occasione per salutare vecchi amici o di nostalgica celebrazione o ancora di propaganda politica. E’ un’opportunità di analisi politica, per sottolineare come in questi anni in tanti siano diventati improvvisamente liberali, sia a destra, che a sinistra, che al centro. Sedicenti liberali. Il fatto che tutti si richiamino a questi valori, mi crea anche un po’ di imbarazzo. Esiste un’azione politica senza un pensiero alle spalle? Quanto i cittadini nutrano fiducia nei partiti lo dicono i sondaggi e lo suggerisce la crescita nel consenso dei movimenti di protesta, senza distinzione fra onesti e disonesti. L’antipolitica insomma“.

 

 “Liberali per una giustizia giusta” il titolo dell’intervento del politico cuneese che dice la sua sul tema, in queste settimane spinoso, delle intercettazioni e della loro pubblicazione: “Si è parlato di bavaglio, ma è bavaglio non pubblicare intercettazioni inerenti la vita privata e non rilevanti ai fini del processo?” E sulla prescrizione: “L’obiettivo è quello di velocizzare i processi: a cosa serve una sentenza dopo 20 anni di attesa?“.

 

Lungo ed appassionato, invece, il discorso del Senatore Luigi Compagna, che ripercorre parte della storia della cultura liberale in Italia, non prima di esprimersi sui vergognosi fatti accaduti ieri in Senato: “Non ho visto bene cosa è successo, ma posi dire che gli esponenti del M5S erano particolarmente ‘animaleschi’ e quindi credo che il tutto sia stato un grosso pretesto, una trappola nella quale far cadere il Presidente Grasso. Sono sicuro della buona fede dei miei colleghi”. E poi, nell’ambito del convegno: “Questa provincia è una vera patria del liberalismo che mi porta alla mente ricordi legati ad Alfredo Biondi e, soprattutto Raffaele Costa (più volte citato ed al quale è stato dedicato un lungo applauso). E mi sento orgoglioso per il lavoro svolto da Enrico Costa, grazie all’ottimo rapporto ed alla collaborazione con il Ministro Orlando: un’attività che dimostra il grande attaccamento allo stato di diritto ed allo stato liberale“.

 

Legato al territorio, il discorso di Stefano Viglione: “La vostra rappresentanza qui dimostra che sentite il bisogno di far sentire la vostra voce. Noi, proprio per questo, abbiamo l’obbligo di essere vicini ai cittadini, la politica deve tornare in piazza e parlare direttamente alla gente. Ma non è facile, anche a livello locale: i sindaci – accusa Viglione – sono ormai diventati a tutti gli effetti gli esattori dello Stato. Noi abbiamo provato a ridurre gli sprechi (abbiamo per esempio chisuo tre partecipate dell’ente) ed a ridurre il peso della burocrazia: è ora che a livello nazionale si faccia lo stesso“.

 

L’intervento più atteso è stato però senza dubbio quello di Beatrice Lorenzin che non ha solo parlato del tema rovente delle prescrizioni mediche e del nuovo Decreto sulla Competitività (per  le sue dichiarazioni a riguardo rimandiamo QUI ): “Non sono una liberale di origine garantita, sono figlia di un socialista e di una repubblicana, ma sin da ragazza sono stata sempre affascinata dal pensiero liberale. Enrico Morbelli fondò questa Scuola di Liberalismo presso la Fondazione Einaudi dove andavo tutti i venerdì per 4 ore e dove, insieme ad altre 300 persone, ci si confrontava, anche ‘scannandoci’. Era una fase di passaggio, come una fase di transizione è questa: è un mondo diverso, che lo sarà ancora di più dopo la fine della crisi. E quindi mi chiedo: come una cultura politica come il liberalismo può trovare il suo spazio in una cultura post-ideologica come quella di oggi? Io credo che noi abbiamo bisogno di cultura politica: senza di essa si perde la rotta. La forza dei propri principi ti aiuta a trovare le soluzioni ai problemi concreti. E’ facile avere una visione del mondo quando ci sono i soldi, quando le casse sono piene, in una fase di espansione economica. E’ difficile quando non ci sono i mezzi, quando bisogna spiegare il perchè di alcune leggi che possono apparire impopolari e quando c’è da tracciare una rotta. La sanità ha bisogno di questo, di una prospettiva di medio termine: perchè le scelte che prendiamo oggi non hanno effetto immediato, non portano consenso, ma sono scelte che ti aiutano a costruire quello che succede da due generazioni avanti“.

 

Non è mancata anche la protesta, proprio alle porte della Casa Regina Montis Regalis, con un picchetto a cui hanno partecipato alcuni attivisti di Rifondazione Comunista e di “Possibile”, per contestare i già citati tagli sulla sanità all’interno del Decreto sulla Competitività al grido “Tagliamo i Profitti, non i Diritti”.

 

Redazione Ideawebtv.it

Foto © Ideawebtv.it