Diego Abatantuono alla Fondazione Mirafiore di Serralunga d’Alba (VIDEO)

0
480

Ancora un appuntamento di grandissimo successo per i Laboratori di Resistenza Permanente organizzati dalla Fondazione E. di Mirafiore di Serralunga d’Alba.

 

Venerdì 20 novembre in un Auditorium gremito, il Premio Oscar Diego Abatantuono è stato mattatore di una lectio magistralis che, nata come lezione sul tema “La mia idea della vita: ascoltare per imparare” è presto divenuta occasione per ripercorrere quarant’anni di successi, dagli esordi nei panni del “terrunciello” che gli è valso il successo comico (“ma solo di pubblico, perchè grazie al produttore di allora ero convinto di avere soldi che invece non avevo…”) con film come “I fichissimi”, “Eccezzziunale…veramente”, “Attila, flagello di Dio” (alla fine saranno i 17 film dal 1980 al 1983!) per poi lanciarsi, dopo quattro anni di “decompressione”, e l’incontro fortuito con Pupi Avati “…mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto, visto che mi telefonò a casa della mia ex moglie un giorno che, per caso, ero andato a farle visita” nel campo del cinema drammatico, inaugurato con “Regalo di Natale” e proseguito con pellicole splendide come “Un ragazzo di Calabria” di Comencini, “Ultimo minuto” di Pupi Avati, “Il Toro” di Mazzacurati sino a “Mediterraneo”, film con il quale inizia il fortunato sodalizio con Gabriele Salvadores che sfocerà nell’Oscar “Con Gabriele condivido l’amore per la commedia brillante, ma anche una parte di famiglia, visto che sta con la mia ex moglie!”.

 

L’incontro con Abatantuono è stata l’occasione per ripercorrere, tra risate e battute, un capitolo importante della storia del cinema italiano, tra gustosi aneddoti e toccanti riflessioni. Dalle quali emerge forte l’importanza del legame con Maurizio Totti, socio nella Colorado Film, presente in aula e pronto a dare il suo contributo, con il quale Abatantuono compie il grande salto divenendo non solo attore ma anche produttore. Il “mitico” Diego si è poi soffermato sul suo ultimo film “Belli di papà”, inevitabile spunto per parlare del suo rapporto con i figli “Una volta ci giocavo per star loro vicino, ora sono io che li esorto a smettere di studiare per venire a giocare con me alla PlayStation”. Prima della conclusione con standing ovation, una dichiarazione d’amore al suo lavoro “Io amo il cinema, vivrei sul set. L’altro giorno ad una premiazione ho sentito un regista affermare che questo lavoro è fatica. Mi chiedo cosa direbbe chi lavora tutto il giorno in fabbrica. Abbiamo la fortuna di fare un lavoro stupendo, perchè solo il cinema ti consente di cambiare costantemente volto, di interpretare mille ruoli, di trasformarti in continuazione portando in scena le tue emozioni e a tua volta di emozionare”

 

Al fianco di Abatantuono, a fare gli onori di casa, un divertito Oscar Farinetti che, per l’occasione, ha presentato il suo nuovo libro “Migliorare si può – 300 consigli dai migliori”, ovvero alcuni degli estratti più toccanti degli interventi di quelle personalità che, negli anni, sono state ospiti dei Laboratori di Resistenza Permanente.

 

{gallery}ABATANTUONO_FONTANAFREDDA{/gallery}

 

{youtube}tQZxzOC3cQg{/youtube}