Dalla Regione 9 milioni di euro in provincia di Cuneo per migliorare la qualità della raccolta rifiuti

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E’ stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione la determina dirigenziale che, seguendo i criteri fissati dalle delibere del 3 agosto 2017 e del 9 ottobre 2017 approvate dalla Giunta Chiamparino, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Alberto Valmaggia, definisce il programma di finanziamento a favore dei 21 Consorzi di Bacino piemontesi che gestiscono i rifiuti urbani.

In provincia di Cuneo sono quattro: il Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti (Coabser) con sede ad Alba; l’Azienda Consortile Ecologica Monregalese (Acem) con sede a Ceva; il Consorzio Ecologico Cuneese (Cec) con sede a Cuneo e il Consorzio Servizi Ecologia Ambiente (Csea) con sede a Saluzzo.

 

Per il triennio 2017-2019 sono stati stanziati 9.000.000 di euro con una prima tranche di risorse messe in campo di 1.565.431 euro. I termini di presentazione delle richieste sono: il 15 dicembre 2017 per progetti riguardanti interventi in corso di realizzazione o cantierabili entro il 31 marzo 2018; il 30 settembre 2018 per progetti relativi a lavori cantierabili dal 1º aprile 2018 al 31 dicembre 2018. I contributi dovranno essere co-finanziati dagli stessi Consorzi. La graduatoria degli interventi ammissibili, per la concessione dell’importo spettante, resta valida ed efficace per la durata triennale del programma. Di conseguenza, si procederà, attraverso successivi provvedimenti di spesa, nello scorrimento della graduatoria per le risorse economiche rimanenti.

 

Le risorse verranno destinate a 4 azioni di intervento valutate con il seguente ordine di priorità: riorganizzazione del servizio di raccolta mirato al passaggio dalla raccolta stradale a quella “porta a porta” almeno per i rifiuti indifferenziati residui, la frazione organica, la carta e il cartone; per i territori a bassa presenza abitativa (meno di 5000 residenti) o con struttura morfologica disagiata la gestione sul posto della frazione organica (compostaggio) in sostituzione del servizio di raccolta; la misurazione puntuale almeno del quantitativo di rifiuto indifferenziato residuo per l’applicazione della tariffa commisurata al servizio reso (cioè la raccolta del rifiuto prodotto); la realizzazione o l’ampliamento e l’adeguamento dei centri di raccolta dei rifiuti che servono un bacino di utenza – comunale o sovracomunale – di almeno 5000 abitanti, il completamento del servizio di raccolta “porta a porta” o, solo per i Comuni montani, il miglioramento del sistema integrato di raccolta dei rifiuti. “Attraverso queste risorse – spiega l’assessore Valmaggia – abbiamo l’obiettivo di migliorare la raccolta dei rifiuti urbani, andando verso un sistema che consenta di diminuire sempre di più il materiale da conferire in discarica e aumentare la parte differenziata da avviare al riciclaggio”.

 

Un percorso che si è posto una serie di traguardi ambiziosi per il 2020 sull’intero territorio regionale: raggiungere una produzione annua di rifiuti per abitante al massimo di 455 kg (l’attuale stima è di 486 kg) e di indifferenziato pro capite non superiore a 159 kg; arrivare a una raccolta differenziata di almeno il 65% e a un riciclaggio dei materiali di almeno il 55% .
La determina della Regione, con tutti gli allegati informativi, è scaricabile dal link http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2017/corrente/attach/dda1600000495_1040.pdf

 

COME SI MISURANO I RIFIUTI INDIFFERENZIATI PRODOTTI
La novità maggiore messa in gioco dalla determina è il finanziamento dei progetti riguardanti la misurazione del rifiuto indifferenziato prodotto, con l’obiettivo di incentivarne il contenimento. “Sono risorse importanti – sottolinea Valmaggia – per incentivare scelte strategiche nella gestione dei rifiuti. In questo modo, potendo applicare una tariffa puntuale, che non tiene solo conto della superficie occupata e dei componenti famigliari, come si fa adesso, ma anche, in quota parte, della quantità o del volume di quanto conferito, vogliamo spronare i cittadini a un comportamento virtuoso grazie al quale una sempre maggiore raccolta in modo differenziato diventi un’abitudine consolidata. Tutto questo premiato con una tariffa più bassa. Infatti, i Comuni potranno determinare la tariffa personalizzandola con maggiore equità, in base al principio di chi più inquina, più paga”.

 

La quantità di rifiuti indifferenziati prodotti è vincolata alla determinazione del loro peso o volume. I sistemi adottati devono consentire di identificare l’utenza attraverso un codice personale, registrare il numero dei conferimenti, conteggiare la pesatura diretta in chilogrammi o quella indiretta attraverso il volume del materiale. La misurazione potrà essere effettuata durante la raccolta a bordo dell’automezzo impiegato, da un dispositivo in dotazione all’operatore, integrata nel contenitore utilizzato o effettuata nel centro di consegna dei rifiuti.