Sistema idrico, ATO 4 Cuneese: “Increduli per la presa di posizione di Confindustria” | Riceviamo e pubblichiamo

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Abbiamo constatato con profondo stupore e incredulità la presa di posizione di Confindustria Cuneo in merito all’adozione del Piano d’Ambito per il sistema idrico da parte della Conferenza dell’Ambito n° 4 Cuneese.

Stupore per il tono del documento, con accenti ai limiti della diffamazione, e per il metodo che dimentica l’invito a tutti a presentare osservazioni che, se ritenute idonee e accettate, andranno a correggere e integrare il testo in occasione della definitiva approvazione del Piano d’Ambito stesso.
Ragioni di correttezza istituzionale avrebbero consigliato un preliminare scambio di vedute con l’Ente d’Ambito per chiarire le rispettive posizioni, invece di condannare il Piano come “tecnicamente superficiale e redatto senza i dovuti approfondimenti”, affermazione non solo non veritiera ma anche lesiva dell’onorabilità dei progettisti e della Conferenza d’Ambito, che per mesi hanno lavorato alla redazione del Piano stesso.
I documenti sono stati pubblicati sul sito di ATO Acqua il 18 luglio e resi disponibili a chiunque li volesse consultare; prima di tale data si erano svolti decine di incontri preparatori, a cui erano state invitate le Amministrazioni Comunali, le Associazioni di Categoria, le Associazioni Ambientaliste e tutti i possibili portatori di interesse.

 

Stupefacente poi il titolo del documento di Confindustria, “LA PROVINCIA DI CUNEO RISCHIA DI RESTARE SENZA ACQUA”: un’affermazione assolutamente irresponsabile e infondata, tesa solo a generare allarmismo, rispetto ai reali rischi per il futuro del sistema di approvvigionamento idropotabile della nostra provincia.
Gli investimenti di 717 milioni previsti nel Piano, che a detta di Confindustria Cuneo sono nettamente insufficienti, derivano da una valutazione delle effettive inderogabili necessità, coniugata con la sostenibilità delle tariffe e all’andamento storico degli investimenti negli ultimi anni.
Non va trascurato il fatto che tutti gli investimenti previsti nel Piano devono essere obbligatoriamente coperti totalmente con la tariffa: una crescita notevole della stima dei fabbisogni avrebbe immediate ricadute sugli aumenti tariffari, che potrebbero rilevarsi insopportabili, in primis per le famiglie, oltre che per il mondo produttivo, rappresentato anche da Confindustria Cuneo. Esso vedrebbe crescere i costi con diminuzione della competitività sul mercato, soprattutto per quelle aziende che fanno grande uso di acqua potabile o che producono notevoli quantità di reflui nei cicli produttivi.
Va inoltre ricordato che nel periodo 2007/2015 la media degli investimenti è stata di circa 14 milioni di €/anno, mentre il nuovo Piano ne prevede oltre 23 milioni/anno; nello stesso periodo i gestori uscenti hanno realizzato una media del 44,5% di quanto previsto (con variazioni tra il 60% di un’azienda pubblica ed il 18,5% di una mista).

 

Il Piano adottato prevede un notevole incremento delle risorse destinate a investimento rispetto a quelle storiche degli ultimi anni, con una netta prevalenza (66% contro 34%) di quelle destinate alla manutenzione e rinnovo delle reti e degli impianti esistenti, rispetto a quelli nuovi: evitando così di proporre piani di investimenti sovrastimati per la realizzazione di infrastrutture, condannati poi a essere ridimensionati, come purtroppo accaduto in passato.
Questo Ente d’Ambito conferma la propria disponibilità a valutare tutti gli apporti costruttivi che chiunque vorrà dare alla formulazione definitiva del Piano, purché ciò avvenga nel rispetto di corretti rapporti istituzionali e senza lanciare allarmismi infondati ed ingiustificati.

 

Segreteria ATO 4