Si chiude il Migranti Film Festival di Pollenzo | Il premio “Gianmaria Testa” per il miglior lungometraggio al film danese “Les Sauteurs”, il premio “Dario Fo” per il miglior cortometraggio ex aequo a “Bunkers” e a “Peace.Please”

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“I punti di partenza di tanti giovani arrivati a Pollenzo in questi tre giorni erano molto distanti, ma attraverso il cinema e le opportunità di conoscenza facilitate da questo festival, questi punti si sono avvicinati e incontrati.

Questo è un primo passo che va a colmare l’emergenza culturale delle migrazioni, diretto verso l’inclusione e la conoscenza reciproca”, così afferma, soddisfatto, Dario Leone direttore del Migranti Film Festival nella serata di chiusura di questa prima edizione.

 

Vincono rispettivamente il premio “Gianmaria Testa” per il miglior lungometraggio il film danese “Les Sauteurs” dei registi Moritz Siebert, Estephan Wagner, Abou Bakar Sidibé, con la giuria presieduta da Giorgio Diritti e il premio “Dario Fo” per il miglior cortometraggio ex aequo “Bunkers” della regista svizzera Anne-Claire Adet e “Peace.Please” dei registi sloveni Tina Lagler & Blaž Miklič, con la giuria presieduta da Emanuele Crialese.

Inoltre Menzione Speciale al lungometraggio svedese/iraniano “Prison Sisters” di Sarvestani Nima, Premio Migliore Fiction Fondazione CRC allo sloveno “A new home” di Ziga Virc , Premio ASBARL al francese “Les Miserables” di Ladj Ly, Premio Condotta Studenti UNISG all’ucraino-spagnolo “Sasha” di Joven Fèlix Colomer. Inoltre primo Premio a “Les sauteurs” e Menzione Speciale a “Prison Sisters” assegnati dal Mylf Festival Torino, e Premio Carovana Migranti ex equo a “Bunkers” e “Peace.Please”.

A confermare l’attualità e la necessità di un giovane festival come questo, il commosso video-messaggio giunto da Isabella Rossellini, componente della giuria: “Mio padre mi ha sempre detto che il neorealismo per lui non è stato una scelta artistica, ma un imperativo di raccontare quello che aveva testimoniato. È stata un’urgenza, come un urlo disperato per comunicare e far capire agli altri cosa era stata la guerra, raccontata fino allora nel cinema solo con i film di propaganda Ho sentito la stessa urgenza e la stessa volontà di mio padre nei film che ho visto per questo festival. I film sono diretti, onesti, senza fronzoli artistici, e tutti mi hanno colpito come pugni in pancia. Mi hanno aiutato ad aprire gli occhi sulla realtà drammatica di questo momento storico”.

Enrico Magrelli, critico cinematografico e giurato, aggiunge: “La prima edizione del Festival conferma come il cinema sia ancora quel potente dispositivo capace di descrivere la realtà e i suoi nodi, gli esseri umani e le loro contraddizioni. Il cinema come finestra che si spalanca sul mondo e ci costringe a guardare e a tentare di capire anche quello che sembra invisibile e carico di dolore e di speranza”.

“Sono stati tre giorni intensi per Pollenzo e per la nostra Università di Scienze Gastronomiche. Tre giorni in cui culture differenti si sono incontrate, hanno scambiato impressioni e riflessioni, hanno cucinato insieme. Il linguaggio del cinema, insieme a quello del cibo, ha creato ponti per parlare di un tema quanto mai complesso e attuale, un tema che riguarda tutti noi come cittadini del mondo. Un grazie a tutte le comunità migranti che hanno voluto essere parte di questo meraviglioso fine settimana e un grandissimo plauso ai nostri studenti, che hanno organizzato, animato e faticato per rendere possibile questo successo”. Conclude così Carlo Petrini, presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche, che fin dall’inizio ha sostenuto l’iniziativa.

Il borgo di Pollenzo e gli spazi dell’Università di Scienze Gastronomiche si sono animati ogni giorno con centinaia di partecipanti agli eventi, ospiti e spettatori. L’evento è stato realizzato in collaborazione con Slow Food e la Città di Bra, facente parte del progetto MigrArti del MIBACT, e con il sostegno di NovaCoop e della Fondazione CRC. Inoltre, grazie a Lurisia, Novamont e Birrificio Angelo Poretti e a all’Osteria Boccondivino di Bra, l’Osteria dell’Arco di Alba e il Ristorante Albergo dell’Agenzia di Pollenzo, è stato possibile offrire i pasti per 300 rifugiati nei giorni del festival.

La giuria “Lungometraggi” era presieduta da Giorgio Diritti e composta da Gianni Amelio, Alberto Barbera, Luciana Castellina, Paola Farinetti, Enrico Magrelli, Maurizio Molinari, Liborio Termine, Alice Waters, Cheikna Thiam (studente UNISG dal Senegal).
La giuria “Cortometraggi” è presieduta da Emanuele Crialese e composta da Francesco Amato, Victoria Cabello, Lella Costa, Jacopo Fo, Dieter Kosslick, Isabella Rossellini, Gabriele Salvatores, Ali Haidar Alsharani (studente UNISG dalla Siria).

Questi i numeri della prima edizione del #MFFPollenzo

2 sezioni in concorso: 6 lungometraggi, 8 cortometraggi
3 sezioni fuori concorso con 60 film
19 membri della giuria
12 paesi di provenienza de film finalisti: Albania, Danimarca, Francia, Italia/Sri Lanka, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Spagna/Ucraina, Stati Uniti, Svezia, Svizzera
2509 film provenienti da 113 paesi, di cui 174 italiani hanno partecipato al bando
8 comunità migranti con le loro cucine tradizionali
E ancora:
Oltre 1250 piatti cucinati dalle comunità migranti del Senegal, Costa d’Avorio, Somalia, Palestina, Perù, India, Messico, Marocco.
300 pasti offerti ai rifugiati
2000 visitatori e spettatori ai vari eventi del festival
30 incontri al Migrants’ Speakers Corner con circa 900 partecipanti
6 grandi conferenze sul tema delle migrazioni
40 squadre che hanno partecipato ai tornei sportivi