Furti in provincia di Cuneo, fenomeno preoccupante. L’appello delle Forze dell’Ordine: “Non esitate a contattare i numeri di emergenza”

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Ieri furto in casa a Roccabruna: in manette due albanesi

Martedì 2 settembre 2014 – 11.20

Sono stati sorpresi da una pattuglia dei Carabinieri mentre fuggivano con il bottino dopo aver svaligiato una casa. E’ successo ieri, lunedì 1° settembre, a Roccabruna. Una brutta avventura finita presto e nel modo migliore. Ma non sempre il finale è lieto. Sebbene in Granda si segnalino tassi di criminalità assai inferiori a quelli di aree continue, è un fenomeno preoccupante quello dei furti in provincia di Cuneo perpretrati in abitazioni, nei cimiteri, nei capannoni delle aziende.

 

Ultimamente, poi, il “livello qualitativo” si è notevolmente abbassato: mentre prima venivano rubati quasi esclusivamente contanti, gioielli e telefonini (o rame, nei casi dei cimiteri), le Forze dell’ordine hanno notato come siano ricominciati furti di televisori e suppellettili, più o meno preziose.

In effetti gli arresti sono all’ordine del giorno, ma la legge non aiuta più di tanto il lavoro degli inquirenti i quali spesso ritrovano in libertà i malviventi fermati pochi giorni prima.

 

L’appello delle Forze dell’ordine, comunque, rimane il medesimo: molte persone spesso hanno timore, infondato, di contattare il 112 (o il 113, anche se presto si arriverà all’istituzione del numero unico europeo di emergenza, il 112 appunto).

Come nel caso di Roccabruna, è invece fondamentale la collaborazione dei cittadini. Segnalare macchine sospette o strani movimenti intorno alle abitazioni, aumenta sensibilmente la possibilità che i malviventi vengano fermati, o nel migliore dei casi, che il furto non si compia.

 

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