Oltre duecento i partecipanti a la Viasolada, «in luce ed ombra» | Iniziativa della «Compagnia del Birùn», sui sentieri sopra Madonna dei Boschi di Peveragno

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Il 25 aprile, la «Compagnia del Birùn» ha riproposto la sua «Viasolada» (dal piemontese «viasole», viottoli nei campi, gita su sentieri peveragnesi, ed in passato anche dei Comuni vicini, Boves e Chiusa Pesio), quest’anno anche essa «In luce ed ombra» (in dialetto peveragnese, un piemontese con influenze occitano-provenzali si direbbe, scritto con grafia personale, «À l’ardrit e à l’ubai»), come il resto del programma annuale dell’Associazione (che non si limita alla attività teatrale nel cui ambito si è formata).

Qui si son contrapposti il sole delle «viasole» e l’ombra dei boschi…
«La Viasolada» è giunta alla tredicesima edizione, restando escursione non competitiva con la partecipazione e collaborazione del F.A.I. e del C.A.I., alla scoperta, riscoperta, delle bellezze locali, come da idea di una delle fondatrici della «Compagnia», la scomparsa Rita Viglietti.
Prologo ne è stato la «Giornata ecologica», «Alla riscossa! Dumse en andi» (altra trovata di Rita Viglietti).
Nella mattinata, complice, forse anche, un tempo incerto nelle ore precedenti, che ha fatto mutar programmi a tanti che avevan deciso di andare al mare od in montagna, in oltre duecento persone si son trovate sul piazzale davanti alla chiesa di Madonna dei Boschi di Peveragno, attirate da una proposta suggestiva: visitare i luoghi della «regina-serpente» Mariabissoula, fata o strega, che si narra giri ancora nei boschi sotto l’apparenza di «serpoulina», «serpentellina».
Con l’esperta guida di Roberto Torra si è finiti nei luoghi dove sorgeva Forfice, il centro da cui è nato Peveragno, e dove ancora vi sono i ruderi del castello, a raccontare la storia di quel personaggio e quella degli «uomini che vissero e lavorarono su quelle colline»…
Il tempo è costantemente migliorato, trasformando la giornata in piacevole momento di sole.
Nel salutare e ringraziare tutti la presidente del «Birùn», Simona Grossa, ha ribadito la raccomandazione che sempre faceva Rita Viglietti: di non lasciare nessun rifiuto lungo il percorso, «neppure un mozzicone di sigaretta o una carta di caramella».
È stata seguita da cena conviviale (stavolta alla trattoria «Da Marisa» di Madonna dei Boschi di Peveragno), preceduta, nel pomeriggio, da danze occitane con Daniela Mandrile.

Si è partiti con assaggio della «Pizza Birùn», ovviamente, quella creata a fine anno scorso per celebrare i venticinque anni dell’Associazione.

A questo momento finale han partecipato oltre centinaio di persone, la metà circa di quelle trovatesi il mattino; di solito capita il contrario, ossia che a camminare son la metà di quelli che, poi, si accomodano a tavola…
Nel calendario del «Birùn», ora, il 26 maggio è fissato spettacolo teatrale dei laboratori per bambini e ragazzi ispirato al romanzo «Le avventure di Alice nel Paese della Meraviglie», a cura della regista Valentina Veratrini e degli insegnanti di espressione corporea e ritmo Roberta Bernardi e Andrea Baudino (titolo «Sei sicura di essere Alice?»).

Il giorno dopo, 27 maggio, tornerà, alla quarta edizione «È ora di piantarla!», ossia «pomeriggio di riqualificazione urbana», seguito da merenda conviviale, altro omaggio, coi «rizomi» a Rita Viglietti…