Confagricoltura Cuneo: “Evidenti le ricadute dell’embargo russo sulla nostra frutta” | Alberto Giordano, presidente Sezione Frutticola “Servono soluzioni”

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Stando ai dati raccolti nel primo rapporto Nomisma – Unaproa sulla competitività del settore ortofrutticolo nazionale, il comparto rappresenta una componente fondamentale del sistema agroalimentare nazionale, ma presenta tuttavia diffusi elementi di criticità.

A questi si sono aggiunti i forti contraccolpi dell’embargo russo, che ha penalizzato quasi tutte le nostre produzioni. “Se nel periodo 2004/2006 la quota di mercato italiano nelle importazioni di mele in Russia era del 4,8% – dice Alberto Giordano (in foto), presidente della Sezione Frutticola di Confagricoltura Cuneo, rifacendosi ai dati dello studio -, nel 2012/2014, complice proprio l’embargo tale quota è scesa al 3,2%. Peggio è andata alle pesche e nettarine italiane che, sempre sul mercato russo sono passate dal 13% al 5,9%. Di questo si sono avvantaggiati i Paesi confinanti con la Russia, ma esclusi dalle sanzioni, come Turchia, Cina, Bielorussia e Serbia, che hanno visto incrementare notevolmente le esportazioni di ortofrutta verso Mosca, mentre nel frattempo in Italia le quotazioni dei nostri prodotti sono crollate”.

Di fronte a questa situazione l’appello del Confagricoltura Cuneo è netto: “È evidente come l’embargo stia penalizzando l’ingresso dei nostri prodotti in un mercato molto interessante – dice Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano -; serve trovare quanto prima una soluzione per venire in soccorso alle tante aziende danneggiate”.

 

Dall’analisi fatta da Nomisma, poi, emerge che il calo dei consumi interni è una delle criticità più preoccupanti: i consumi ortofrutticoli mostrano una crescita debole prima della crisi (+1,8% a valori costanti tra il 2000 e il 2006) e flettono del 15% tra il 2007 e il 2013.
Per quanto riguarda l’export, l’ortofrutta italiana conferma il posizionamento di primo piano: il confronto internazionale, infatti, mostra come l’Italia si collochi al primo posto in Europa per quanto riguarda sia il valore della produzione orticola (20% del totale UE) che frutticola (20%). Ma la situazione è molto diversificata a seconda delle produzioni.