Stop ai diritti di impianto dal 2016 – VIDEO | Gli attori della viticoltura riuniti a Grinzane

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Tutti riuniti giovedì 5 marzo all’Enoteca Regionale di Grinzane Cavour per cercare di dare delle risposte alla domanda: cosa accadrà al patrimonio vitivinicolo cuneese dal 1° gennaio 2016, quando il sistema dei diritti di impianto verrà sostituito dalle “autorizzazioni” per effetto di una normativa europea?

Il dibattito è avvenuto nel convegno organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo nell’ambito del progetto di informazione per il settore agricolo attivato sulla Mis. 111.1-B del Psr 2007/2013.

 

Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’associazione agricola Oreste Massimino. L’incontro, moderato da Mario Viazzi, è poi entrato nel vivo con l’intervento di Roberto Abellonio, direttore della Confagricoltura di Cuneo che ha ripercorso oltre 40 anni di normative sul diritto di impianto, e ha analizzato l’evolversi delle superfici vitate in Europa, Italia e Piemonte.

Ad addentrarsi invece nei meccanismi di quanto previsto dall’Ue è stata Palma Esposito, responsabile nazionale del settore vitivinicolo di Confagricoltura. A seguire ha preso la parola Thierry Coste, presidente del gruppo vino di Copa Cogeca, che ha portato l’esperienza della vicina Francia e ha sottolineato come serva un lavoro di squadra tra Italia, Francia, Spagna e Germania per migliorare il sistema normativo pensato dall’Ue. È toccato poi a Pietro Ratti, presidente del Consorzio Tutela di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, Francesco Monchiero, presidente del Consorzio Tutela del Roero e Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio Tutela dell’Asti, manifestare le perplessità dei Consorzi circa le novità previste dalla nuova normativa. In conclusione, l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha tirato le fila del convegno dicendo: “Per noi il vero argomento di discussione è il riconoscimento delle denominazioni, dobbiamo quindi semplificare il più possibile questo percorso ma rendendoci conto che, come per il latte, così anche per il settore vitivinicolo siamo di fronte a cambiamenti profondi”.

 

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