Dal Benin in provincia di Cuneo: “Mi basta qualche boccata d’aria di Bra per ritrovare me stesso”

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La lettera di un sacerdote africano che fa spesso ritorno nella città della Zizzola: “Sto sperimentando quanto mi faccia bene ritrovarmi in mezzo a voi”

Giovedì 24 luglio 2014 – 12.45

Don Max Lafia, sacerdote del Benin (Africa) ha vissuto per alcuni anni in Italia e in particolare a Bra, dove ha fondato l’associazione onlus Primavera Africana: ora vive in Benin ma, come ogni anno, è tornato per una breve vacanza e con questa lettera vuole salutare e ringraziare i suoi amici.

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

“Il ritorno del figliol prodigo dal Benin.
Carissimi amici e benefattori di Bra, vi scrivo perché sono sicuro di non riuscire ad incontrare e salutare doverosamente ciascuno di voi: attraverso questa lettera vorrei esprimere innanzitutto la mia profonda gratitudine e la mia amicizia.


Come sempre, sto sperimentando in questi giorni quanto mi faccia bene ritrovarmi in mezzo a voi: è un mio desiderio fortissimo poter ritornare in questa città ogni estate per le mie vacanze. Grazie quindi a chi mi ha invitato e permesso di venire.

Di solito arrivo qui già stanco per il lavoro svolto durante l’anno a favore dei miei parrocchiani e dei nostri bambini che vivono nei centri di Primavera Africana, ma mi basta qualche boccata d’aria di Bra per ritrovare me stesso, soprattutto quando l’estate non è tanto calda.

 

Quello che mi ricarica non è solo il clima più mite di quello africano, ma è soprattutto la grande gioia che mi invade incontrando i volti e i sorrisi di tante persone amate e che ricambiamo l’amore; a cominciare dalle nostre carissime sorelle Clarisse e dalle famiglie che mi ospitano o che condividono qualche pasto con me.

 

A tutte queste persone voglio dire un profondo grazie! Grazie anche a tutte le persone che mi aiutano finanziariamente, attraverso le offerte e i regali, a sostenere la mia missione in Africa: senza di loro non posso fare granché.
Mentre sono qua mi arricchisco la mente, osservando tutte le novità che mi ispirano idee che potrei realizzare in Benin. A questo proposito vorrei complimentarmi con i vostri parroci e ringraziarli per le opere compiute e le nuove iniziative: sono stato particolarmente felice di notare la creazione della mensa dell’incontro, per i poveri. E’ un’idea che vorrei copiare in Benin ma se lo facessi è tutto il villaggio che dovrei nutrire! Ho notato anche che la mia carissima chiesa di Bandito resta nuovamente aperta tutto il giorno: grazie a tutti i volontari che aiutano i parroci a mantenere vive le nostre comunità.

 

Voglio anche ringraziare tutte le persone che mi sostengono attraverso la nostra associazione onlus Primavera Africana, diretta da Claudia Mallardo in Aquila, e da un Direttivo molto efficiente. Questo è l’organo abituale e ordinario per aiutarmi: chiunque volesse quindi venire incontro alle mie necessità urgenti (costruzione casa parrocchiale, costruzione aule catechismo e pozzi per l’acqua a Boko), è pregato di rivolgersi al direttivo di Primavera Africana.

 

Colgo l’occasione per dire che la nostra associazione non appoggia nessuna iniziativa privata a fine di lucro: nessun’altra opera, società o persona privata è quindi autorizzata a richiedere contributi o denaro in favore mio o di Primavera Africana.


In cambio di tutto ciò che ricevo, offro le mie ferventi preghiere perché Dio benedica e ricompensi chiunque mi avrà dato anche un solo bicchiere d’acqua; per intercessione di Maria Santissima Madonna dei Fiori e di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, il Signore benedica tutti voi.

 


Nella speranza che qualcuno mi farà visita in Benin, vi saluto e vi dico: “Arvedse a prest”.

 

Don Max Cyr – Lafia”.